Prolungare (e non di poco) la vita delle batterie
La batteria dello smartphone è affare dannatamente importante. Quando il telefonino è nuovo, tendiamo a trascurare la sua importanza, considerandola come il “serbatoio della benzina,” componente meno importante rispetto allo schermo, alla ram o al processore.
In realtà, le batterie sono la principale fonte di frustrazione quando si tratta di prestazioni e di usabilità complessiva del telefono. Man mano che il tempo passa, ci rendiamo conto della sua importanza, tanto che, finita la batteria, di solito possiamo dire addio al dispositivo. Troppo difficile trovarne una affidabile ed economica, e quand’anche la trovassimo, sarebbe un’impresa sostituirla, data la difficoltà tecnica tra viti microscopiche e thorx, colle potentissime e incastri di plastica che si rompono a guardarli.
Per questo fingiamo di ignorare i primi sintomi di batteria che se ne va: difficoltà di caricarla al 100%, spegnimenti improvvisi ben prima dello 0%, telefonino caldo senza motivo, consumi eccessivi… Il guaio è che i produttori limitano le prestazioni del dispositivo quando la capacità della batteria è scesa al di sotto di una determinata soglia. E la maggior parte delle volte, nemmeno ce ne rendiamo conto.
La situazione peggiora perché tendiamo ad arrivare allo 0% ogni giorno, perché di quel telefono abbiamo dannatamente bisogno. Quali contromisure adottiamo, allora? Niente. Continuiamo a usarlo, perché la vita continua, e non abbiamo tempo per cambiare il nostro mattone che si riscalda sempre di più ogni giorno.
La mattina è ancora buono… fino alle 14:00. A quell’ora, la carica della batteria raggiunge il 20% e poco dopo si spegne. Frasi come “mica avresti per caso un carica-batterie?” ci escono dalla bocca sempre più spesso.
Poco tempo dopo, il telefono ci accompagna solo fino a mezzogiorno. E qui arriva la parte difficile e vergognosa: vediamo le offerte di telefoni più recenti sul mercato, che sono piuttosto allettanti. Il demone del consumismo ci divora dall’interno, e cerchiamo di giustificare i nostri sentimenti indecenti. Ma in parte è vero: il nostro vecchio dispositivo è diventato un cesso. L’abbiamo ripristinato, disinstallato il software, tolto le app inutili. L’abbiamo caricato al 100% ogni volta che ne abbiamo avuto la possibilità, meticolosamente.
Mettiamo da parte tutte i nostri scrupoli ambientalisti e compriamo un nuovo telefono. Il vecchio, il cesso, non riusciamo nemmeno a rivenderlo, o a darlo a qualche parente sfortunato. Viene gettato da qualche parte in casa. Dopo un po’, arriverà al bidone della spazzatura, dato che non abbiamo il tempo o il denaro per ripararlo come ci eravamo ripromessi. Diventa come un fazzoletto di carta usato, anche se era una meraviglia dell’ingegneria solo due anni prima.
Fortunatamente, si può fare qualcosa che può prevenire la morte prematura della batteria del nostro telefono: non ricaricarla completamente. Avete capito bene: farlo arrivare di notte al 100% non solo è inutile, ma pure dannoso.
Ogni tecnologia si porta dietro delle regole di ingaggio: le batterie al piombo stavano bene solo quando stavano in un intorno del 100% della carica (è ancora così per molte batterie da auto). Le batterie al Ni-MH (nickel/ioni metal-idrato) amavano essere scaricate completamente, altrimenti avevano un ‘effetto memoria’. Le batterie al litio, ero convinto, dovevano essere ricaricate al 100%. Questa è una falsità, almeno per quanto riguarda le batterie ad alta capacità dei cellulari nuovi.
A causa dei miglioramenti della batteria agli ioni di litio, dal 2015 circa i telefoni hanno iniziato ad avere batterie con capacità effettivamente ridondante. Questo porta il nostro gadget a essere in grado di farci passare l’intera giornata con una sola carica. Quando è nuovo, almeno. Alla sera, potremmo avere circa il 30% della batteria, in media. Soprattutto se usiamo Lineage.
Ciò apre la porta a strategie di ricarica parziale impensabili solo pochi anni prima. Vale a dire, se si ricarica la batteria solo fino all’80% o al 85%, accetterà molti più cicli (fino a 5 volte di più) rispetto a una ricarica del 100%. 5 volte di più!
Non è tutto: studi hanno rivelato che il peggior nemico delle batterie agli ioni di litio è il calore. Mantenere il telefono a piena carica per tutta la notte, ogni notte, riscalda la batteria e sollecita il polimero di litio. Che, a sua volta, fa perdere la capacità della batteria. Cioè ci mostrerà comunque che è carico al 100% (cosa peraltro vera), ma il 100% di oggi non è lo stesso di qualche mese fa, quando era nuovo.
Allora sono andato a smanettare su F.Droid, e ho trovato Battery Charge Limit, un’app che ferma la ricarica al livello desiderato. Installandola, è possibile definire un limite oltre il quale il dispositivo cesserà di ricaricarsi, (predefinito: 80%), anche mentre dormiamo. Questo riduce l’usura del reticolo interno di litio e ne aumenta drasticamente la durata. Grazie a questo sotterfugio, sarà in grado di mantenere la carica per un’intera giornata anche dopo 4 anni.
È utile anche quando, per esempio, si utilizza il telefono come dispositivo di navigazione nel cruscotto dell’auto (a proposito, usate solo Osmand, e non Google Maps). Questo è uno dei momenti più stressanti che una batteria possa sopportare: essere caricato al 100%, da una ignorantissima batteria a 12V, esposta alla luce solare diretta. In queste condizioni, le temperature possono raggiungere anche i 60°C e oltre. Se poi il telefono ha una custodia protettiva, come facciamo di solito, non è nemmeno possibile dissipare il calore correttamente.
In queste circostanze, è possibile impostare Battery Charge Limit per limitare la carica al 50% e la temperatura della batteria calerà sorprendentemente del 30%.
L’app si attiva solo quando si collega un caricatore (o USB) e si chiude automaticamente poco dopo aver scollegato il caricabatterie (o USB), ovvero funziona solo in background finché è collegato e non influisce sulla carica della batteria. Licenza GPL-3.0. L’unico ‘sbatta‘ è che l’app richiede i permessi di root. Bisogna smanettarci un poco.
Non costa nulla ed è pure a prova di futuro: lo useremo anche per il nostro prossimo telefono, che non compreremo così presto, e così via per molti anni a venire. Sostituiremo il telefono solo quando realmente necessario. E in quel momento potremmo darlo a qualcuno che ne ha bisogno, o magari venderlo.
Buoni suggerimenti…