BigData riesuma il fracking

La quantità di energia richiesta dall’AI è sempre più fuori controllo. Le Big Tech sono alla ricerca di fonti energetiche alternative a quelle attuali in esaurimento. Ecco così che torna il fracking, pratica terribile, lavata con termini nuovi e più aggraziati.

Su veramente.org si dà conto del ritorno del fracking, non più nella veste di operazione ‘brutta, sporca e cattiva‘, ma sotto forma di energia pulita, verde, carica di futuro.

Eppure, si tratta sempre e solo di perforare rocce sotterranee contenenti idrocarburi, con emissioni di metano, gas assai più climalterante rispetto alla CO2, sprecando enormi quantità di acqua, rilasciando sostanze chimiche tossiche, mettendo in crisi l’ambiente sotterraneo e l’acqua potabile, con rilascio di sostanze chimiche che interferiscono con il funzionamento degli ormoni, con pericolo di infertilità, cancro, e danni genetici, e, per non farci mancare nulla, aggiungiamo la possibile causa di terremoti.

Ma cosa sarà mai successo, per poter trasformare un sostanziale crimine ecologico in una pratica ambientale virtuosa? Due cose, sostanzialmente. Una di poco conto, ovvero la perforazione non serve per raccattare combustibili fossili da giacimenti esauriti o scadenti, ma per far funzionare turbine elettriche in loco, producendo energia elettrica. E questo, ai contabili della CO2, piace tantissimo. Non importa dei disastri causati localmente. Il bilancio carbonico (ovvero quella cosa che rende ecochic una Tesla da 1000 cavalli, mentre considera buzzurra una Panda a metano) è salvo.

La seconda cosa è che dietro a questa operazione di greenwashing c’è BigData, o la Bestia, un accrocchio di potere organizzato che ha uno spaventoso bisogno di energia, e sta cercando di procurarsela con ogni mezzo. Per questo si è inventata il fracking etico, detto anche Geotermia Termica di Seconda Generazione, oppure Geotermia Avanzata, o ancora Geotermia Potenziata.

In pratica, si tratta di “perforare il sottosuolo, sparargli dentro acqua (quando va bene) a pressioni indicibili, e le turbine produrranno preziosa energia elettrica per far funzionare le AI di BigData. Dappertutto. In ogni momento.

Non facciamoci fregare: il fracking non è mai verde, non è mai pulito. Non si fa. Punto e basta.

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