Serata di presentazione del progetto Exit/Pillola Rossa alla Sobilla

Giovedì 11 ottobre, alla presenza di un pubblico che ha riempito la sala conferenze della Sobilla, si è svolta la serata di presentazione del progetto Exit/Pillola Rossa.

Di cosa si tratta? Il gruppo che si riunisce intorno al progetto EXIT vuole semplicemente permettere, a chiunque lo voglia, di essere lasciati in pace dalla Bestia. In altre parole, EXIT vuole impedire ai colossi del web di schedare e tracciare chi non vuole.

La prima parte della riunione, a cura di Michele Bottari, è stata dedicata al significato di ridecentralizzazione della rete. Poi Michele è passato a parlare del progetto Exit nella pratica.

Le regole da seguire per l’autoliberazione dal dossieraggio dei colossi web sono 4:

  1. uscire dalla dipendenza (fare un passo indietro) ;
  2. craccare lo smartphone
  3. usare strumenti liberi
  4. ri-decentralizzare la rete
1. Uscire dalla dipendenza

Exit non è solo un progetto tecnologico: vuole agire prima di tutto sulla psicologia, con una proposta più filosofico/umanistica: fare un passo indietro. Siamo tutti d’accordo sul fatto che, se volessimo combattere contro Google & C. sul loro terreno, le prenderemmo sonoramente.

Piuttosto, dobbiamo convincere i nostri interlocutori/attivisti che buona parte della tecnologia che ci viene spacciata come salvifica è tossica. Per questo dobbiamo spronare all’astensione e alla disintossicazione.

2. Craccare lo smartphone

Ma dobbiamo renderci conto che viviamo in un mondo iperconnesso, e dobbiamo relazionarci con i nostri simili, per lavoro, amicizia, vita sociale, famiglia, etc. Non tutti possiamo rinunciare allo smartphone, per cui le strade sono due: limitare la potenza spionistica degli smartphone che abbiamo, oppure, meglio ancora, craccare lo smartphone, installarvi software libero da Google &c., e le app che non ci spiano.

A questo scopo, nasce il Laboratorio Pillola Rossa, che periodicamente, presso la Sobilla, trasformerà in diretta un cellulare schiavo di Google in un attrezzo di liberazione.

Un’iniziativa di cyber-resistenza contro il controllo totale, da tenersi ogni due settimane, in cui progettare percorsi di liberazione, craccare smartphone, sviluppare anticorpi. Un cyber-laboratorio dove creare strumenti di ribellione, ma anche scambiare quattro chiacchiere su tecnologia, distopia, dominio.

3. Usare strumenti liberi

Al sistema operativo libero dovranno essere affiancate app che rispettano la privacy e non incitano all’uso scellerato del mezzo. Magari non tutti siamo pronti a rinunciare a Whatsapp, o Facebook, ma è bene iniziare a sperimentare, accanto a questi, un minimo di servizi informatici, liberi da spionaggio e dominio. La comunità di Exit intende offrirli. Avranno necessariamente una qualità inferiore a quelli di Google & C., ma saranno dignitosi. E non saremo spiati da nessuno.

Intendiamo gestire uno o più server che possano offrire

  • posta elettronica,
  • cloud,
  • sincronizzazione rubriche e agende,
  • mailing list,
  • etc.

Tutto ciò ha un costo, non eccessivo, ci auguriamo, che dovrà essere coperto da ciascuno di noi per la partecipazione a questa comunità.

4. ri-decentralizzare la rete

Non siamo soli, anzi. Il progetto EXIT si inserisce nel più ampio progetto mondiale di ri-decentralizzazione della rete Internet.  Tra altri numerosi esempi, citiamo il progetto di Framasoft: De-google-ify Internet, oppure la sua versione italiana, Servizi.linux.it, promossa da Italian Linux Society, o ancora i progetti Nextcloud / owncloud, per la gestione autogestita di servizi cloud, il noto progetto LineageOS, e il social network Diaspora.

 

Diaspora*

Proprio su Diaspora si è concentrato il secondo intervento, a cura di Pierpaolo Pilla, che ha creato un account demo in diretta e ha mostrato le caratteristiche del social network libero.

Domanda di Luca:
I post di diaspora* sono indicizzati da Google?

Pier ha girato la domanda al forum di diaspora*, ricevendo questa risposta:

  • i post non pubblici, cioè quelli rivolti ai vari aspetti (famiglia, amici, colleghi, ecc.) NON possono essere indicizzati da google;
  • l’indicizzazione dei post pubblici può essere impostata dagli amministratori del pod / server. Questo dipende dalla preferenza degli utenti. Alcuni utenti preferiscono l’indicizzazione, perché utilizzano diaspora* come blog personale, e desiderano quindi che i propri posta siano visibili ed indicizzabili nel pubblico dominio.

Questo significa che, una volta creato il nostro pod, faremo un sondaggio sulle preferenze di tutti.

Diaspora è uno dei mattoni attorno al quale si strutturerà il progetto EXIT.

Chi volesse aderire, è pregato di scrivere qui:

michele

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